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Viaggio nella terra di 
Garcia Lorca e Pablo Picasso
Il perché questa volta in Spagna? 
Per vari motivi. 
Il primo, credo, è esaudire un desiderio represso da oltre 40 anni, in seguito a un
preciso ricordo da ragazzino. 
Eravamo nel 1936-37 in pieno infuriare della guerra civile spagnola, in casa di un mio
zio il clima era sempre infuocato dalle discussioni politiche, fra due gruppi di opposte
idee, convintissimi ognuno delle proprie opinioni. Franchisti, perciò conformisti al
regime fascista i primi, anticonformisti, perciò antifranchisti i secondi. I primi
affermavano che i rossi in Spagna ammazzavano e rubavano, perpetrando ogni
sorta di male, e che i veri difensori della libertà erano le gloriose Camicie Nere e i
Franchismi. I secondi replicavano che quelle erano tutte menzogne, che i componenti
delle Brigate Internazionali erano accorsi spontaneamente da tutto il mondo in difesa
della repubblica spagnola, spinti da un sublime ideale di giustizia e libertà. 
Quelle furibonde discussioni mi impressionarono talmente lasciando in me un
desiderio celato per tanti decenni e cioè constatare chi aveva, ragione e rendermi
conto che paese è questa Spagna dove accaddero questi fatti tremendi. Finalmente
dopo più di 40 anni è ricomparsa la libertà – andiamo a vedere come stanno le cose!
— mi sono detto. 
Il secondo motivo è fare visita al mio amico e collega di lavoro Rogelio Gonzales,
andaluso con un po’ di sangue gitano nelle vene, gran lavoratore e buon bevitore, a
cui mi legano tanti ricordi. Sono sei anni che non ci vediamo, - andiamo a vedere
anche di lui !— ho pensato.
Alhambra
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