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Sabato 10 maggio 1980
Eccoci finalmente alla partenza. Ci accompagnano in stazione a Lugano Gloria e Marco. 
Il treno parte da Lugano alle 10.15 con 15 minuti di ritardo. Vetture vuote, sdraiati fino a
Venezia dove arriviamo alle 16.45. “Vecchia e cara Venezia, a te mi legano tanti ricordi,
sei sempre bella, anche se l’incuria degli uomini attuali ti lascia cadere a pezzi”.
Prendiamo subito il vaporetto diretti alla nave, la quale ci aspetta al secondo debarcadero
dopo S. Marco: Arsenale. Già sul vaporetto vediamo la mole gigantesca di quella che sarà
per una settimana la nostra casa: la turbonave ENRICO C.
Prima delle 20.00 non si può salire a bordo, perciò dopo avere depositato le valigie in
dogana, ceniamo in una pizzeria.
20.30: Imbarco, purtroppo con le solite lungaggini burocratiche italiane. Cabina ottima,
con nostra grande sorpresa, e in contrasto con ciò che ci aveva detto il nostro agente
viaggi, abbiamo l’oblò, così è scacciata la claustrofobia, e c’è la possibilità di guardare
fuori.
22.00: Cena piatto freddo, ci accorgiamo subito che il trattamento a tavola a favoloso, sia
per la qualità che per la quantità dei piatti serviti, perciò Fidelma a vedere tutto quel ben di
Dio si abbuffa: “al ven di rive iù”
23.30: Fidelma domani vuole fare sfoggio dei suoi vestiti, perciò stira e brucia !!!
24.00: Partenza. io sto dormendo, la nave scivola via alla chetichella senza che ci
accorgiamo, Fidelma guarda dall’oblò Venezia che si allontana sempre più.
Osservazione della giornata: Servizi igienici non tanto puliti.
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